Avevo un po’ perso le speranze, dopo quasi 20 anni in cori di vario genere, tante soddisfazioni, ma anche tante delusione, mi ero convinta che non ne valeva più la pena, e che alla fine a qualsiasi livello le cose vanno così. Poi quasi per caso, e quasi per gioco, mi sono fatta regalare un Ukulele, abbiamo organizzato una seratina con un amico e…forse stavolta è la volta buona come si suol dire.
Nessuna pretesa, solo buona musica, un gruppo di amici, una chitarra, un pianoforte e un mojito schifoso da bere, eppure ci siamo divertiti, abbiamo suonato e cantato e stamattina mi sono svegliata con il sorriso, con la voglia di riprendere a cantare, con la voglia di divertirmi. forse perchè stavolta è stata coinvolta anche la mia dolce metà, o forse perchè non c’è nessuna pretesa di fondo, non so il motivo preciso, e forse non mi interessa nemmeno saperlo, sta di fatto che c’è la voglia di ricominciare 🙂
E quindi ben vengano le dita doloranti per la mia prima lezione di ukulele, e ben venga anche il fatto che ho bisogno di riprendere a cantare seriamente se voglio riuscire a cantare in un modo decente, perchè dopo un anno di stop completo, ci vuole un attimo per riprendere!
Ma va bene così, via, si riparte, e speriamo che questa sia veramente la volta buona 🙂
Secondo le credenze popolari il 29, 30 e 31 gennaio coincidono con i tre giorni più freddi dell’inverno. Tanto che perfino la Merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino. Il suo manto divenne grigio per la fuliggine e da allora rimase di tale colore.
Il detto popolare trova la sua giustificazione nella credenza che i giorni più freddi dell’inverno siano quelli centrali dell’inverno, ovvero appunto quelli che cadono al fine di gennaio, perché appunto a metà strada tra il 21 dicembre, solstizio d’inverno e il 21 marzo, equinozio di primavera.
Secondo un’altra teoria uccellifera, una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L’ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere. In Sardegna vi è una tradizione simile. (ma non potevano chiedere i giorni in prestito ad agosto???)
Un’altra ipotesi è spiegata da Sebastiano Pauli:
« “I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato.»
A Lodi si festeggiano i giorni della merla con cori che cantano sulle opposte sponde del po. Il gruppo Barabàn canta “La merla” proprio dedicata a questi giorni.
In provincia di Cremona si ripropongono i canti popoloari della merla per rivivere l’ntica atmosfera contadina. Nel Friuli in base al tempo dei tre giorni della merla si preparno le previsioni metereologiche dei 3 mesi successivi.
Quest’anno, contro tutte le previsioni e contro tutte le merle di sto mondo…sembra che i giorni della merla saranno i più caldi di questo inverno (che di freddo in realtà non ne ha fatto proprio tanto eh). Staremo un po’ a vedere, e se trovate qualche merla nera…provate a lavarla, non si sa mai 😀
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