Il punto di vista di uno sconosciuto
Lavoro da 15 anni nell’informatica, ma questo non fa di me un’esperta in sicurezza informatica, però mi permette di prendere alcuni accorgimenti tecnici che magari a qualcuno “non dell’ambiente” non verrebbero in mente.
Ma ci sono alcune cose, molto semplici, che in realtà possono essere fatte da chiunque.
Quando vedo una notizia pubblicata su FB da qualcuno dei miei contatti, la prima cosa che faccio è APPROFONDIRE.
Come si fa? Molto semplice, basta accedere ad un motore di ricerca (per i meno avvezzi alle terminologie di internet, un motore di ricerca, è un sito internet che permette di cercare informazioni sul web, come per esempio GOOGLE), digitare il titolo della notizia che abbiamo appena visto e cliccare sul pulsante cerca. Questa è una prima ricerca, oserei dire basilare, e il risultato è che cominceremo a scoprire se è una notizia diffusa, se ne parla qualcuno, e, se è una bufala potremmo anche scoprirlo già da qui.
Se abbiamo il fortissimo dubbio che sia una bufala, oltre al titolo della notizia, possiamo scrivere anche la parola BUFALA, in modo che il motore di ricerca individui le pagine che hanno già verificato se si tratti o meno di una bufala.
Se non troviamo nulla di particolare sulla nostra notizia, possiamo andare direttamente su alcuni siti internet che verificano le notizie, aiutandoci a capire se sono notizie vere o bufale.
Abbiamo per esempio:
www.attivissimo.net
www.bufale.net
http://bufalopedia.blogspot.it/
www.butac.it
https://bufaleedintorni.wordpress.com/
http://www.queryonline.it/
https://bufaledelmattino.wordpress.com/
http://attentiallebufale.it/
Premetto che non collaboro con nessuno di questi siti, e che non conosco direttamente nessuno di quelli che li gestiscono, ma li amo alla follia, soprattutto perché mi evitano, molte volte, lo sbattimento di andare a fare ricerche sulle notizie: accedo ai loro siti, cerco la notizia, e mi servono già sul piatto d’argento se la notizia è vera o è una bufala.
PERCHÉ SMASCHERARE UNA BUFALA?
Io mi sono posta un’altra domanda, perché vengono create?
Io mi sono data un paio di risposte abbastanza semplici, e valide a seconda della tipologia di bufala.
PRIMA IPOTESI: La bufala viene creata per guadagnarci qualcosa. Questa è una risposta abbastanza generica, valida un po’ per tutto. Infatti grazie alle pubblicità presenti su alcuni siti/blog, il proprietario del sito può (e non sto a dare spiegazioni in merito) guadagnare in base agli accessi al suo sito e ai “click” effettuati sul suo sito. Immaginatevi anche solo un ipotetico centesimo, per una notizia che viene cliccata da un milione di utenti su FB o TWITTER… se la notizia/bufala è creata bene, non si fa fatica a raggiungere certe cifre!
SECONDA IPOTESI: oltre a guadagnarci qualcosa aiuto a mantenere alta la paura nella gente, e la pura rende deboli. Vogliamo pensare a tutti i post su presunti stupri e furti da parte di immigrati, che si sono rivelati poi falsi (e vi assicuro che per mia personale esperienza stiamo parlando dell’80% dei casi). Cosa si ottiene buttando in rete una notizia del genere? Si ottiene che l’immigrato è cattivo e violento e viene qui per rubarci il lavoro, la donna (o l’uomo) e la casa. Il problema di queste notizie è che la paura è purtroppo già alta, e quindi si diffondono ad una velocità impressionante, e se una persona qualunque (come me) tenta di spiegare che la notizia è falsa, che in percentuali i criminali e stupratori sono in maggioranza italiani, si sente rispondere che..
- Va beh questa è falsa ma se ne sentono tante in giro
- Sono comunque troppi, non è successo stavolta ma succederà comunque
- Ecco abbiamo già i nostri criminali perché prenderci anche questi?
Risposte che mi hanno dato direttamente, e a cui non si riesce a controbattere, perché, qualsiasi cosa tu dica, loro non cancellano la notizia falsa, restano dell’idea che l’immigrato è un criminale, e vivono nel terrore, e questo purtroppo fa comodo solo a chi ci governa…
TERZA IPOTESI: ci sono delle necessità commerciali che spingono qualcuno a creare una bufala per poter vendere o non vendere un determinato prodotto. Ecco qui forse si apre una parentesi molto più grande, e oltre alle bufale ci mettiamo anche i falsi allarmismi. Prendiamo ad esempio la mucca pazza… la mangiamo da 50 anni e la mangeremo per il resto dei nostri giorni, ma chissà perché al popolo la notizia è stata data solo per un certo periodo, è arrivata, ha ucciso per un determinato periodo una certa fetta di mercato, e poi è scemata. Ed evito di parlare di Sars, aviaria, influenze tropicali o altre cose del genere. Chi ci guadagna in tutto questo? Le industrie farmaceutiche, o le industrie che vogliono boicottare in qualche modo dei potenziali concorrenti…
Io non mi reputo un’esperta, ma un po’ ci ragiono, soprattutto in questo periodo dove la crisi e la disperazione portano la gente a credere un po’ a tutto, forse per cercare un capro espiatorio per la propria situazione, o non so per quale altro motivo.
Un certo signor Socrate diceva che “L’intelligenza ci rende liberi, l’ignoranza ci rende schiavi”. Un popolo ignorante è un popolo facilmente governabile, un popolo ignorante, fa solo il gioco dei potenti!